Jennifer Gentle feat. Alberto & Luca (Verdena)
13 maggio 2009 @ Circolo degli artisti, Roma
C'era attesa per quest'evento, per molti aspetti imperdibile. Si è vociferato per un anno, di una collaborazione live tra Jennifer Gentle e Verdena, diventata finalmente realtà.
Un mercoledì sera perfetto per presentare la seconda tappa di una line-up d'eccezione in cui figuravano: Marco Fasolo e Liviano Mos dei Jennifer Gentle ai rispettivi strumenti, voce e chitarra per il primo e tastiere per il secondo, assieme ai fratelli Ferrari, Alberto in questa occasione nelle vesti di bassista e Luca alla batteria, entrambi componenti dei Verdena.
La serata è stata aperta dai Love in Elevator, insieme all'onnipresente Marco Fasolo alla seconda chitarra per i due pezzi iniziali. "Araminta" è la prima, con effetti psichedelici provenienti proprio dalla chitarra del Fasolo. Una rottura di ghiaccio definitiva in stile grunge, nel pezzo successivo "Oh Di Vuh" dove è emerso il lato più oscuro della band, con Anna, la leader del gruppo in grande forma, con la sua voce stridente, che ci fa ricordare i bei tempi di Courtney love. Nel susseguirsi "Thank You Mr. GIlmour" un pezzo sludge stile Melvins. Nei L.i.E. ci si ritrova proprio di tutto, in "autodamned" tocca alle Bikini Kill. Veramente delle belle sorprese adrenaliniche. Dopo aver presentato tutto il loro ultimo album "Re-pulsion" ci lasciano con feedback di chitarra e basso come a voler introdurre il pubblico all'atteso atto II allucinatorio.
Prima del concerto ho scambiato due parole con Luca, apparso ai miei occhi molto carico, nonostante la stanchezza, essendo la sua prima serata al Circolo degli Artisti, a differenza dei Jennifer Gentle, i Verdena non ci avevano mai messo piede. L'emozione era tanta per il loro periodo di inattività live, impegnati nelle registrazioni del nuovo album.
Ed eccoli sul palco, Alberto che l'avevamo lasciato al termine del "Requiem tour" con capelli rasati, ora lo si può ammirare nella sua acconciatura classica e basso a tracolla. Il concerto parte con "Universal Daughter", Alberto suona contemporaneamente il kazoo, che a fine utilizzo sputa a terra per darci dentro con il basso, è da qui che si sente la differenza con un finale più marcato. "Locoweed" è stata la seconda canzone proposta, veramente un'altra cosa; Con Luca e Alberto le cose si fanno sempre più dure, è nella loro indole. Il finale è veramente devastante, per chi conosce bene i Jennifer Gentle sa che i finali non sono affatto così. Con "Nothing makes sense" c'è una marcia in più, non se ne può far a meno, anche le più calme "Take my hends", "Mad house" e "Tiny holes" sono notevolmente stravolte in potenza e leggermente anche in velocità. Ma nella bellissima "Electric princess" avviene una cosa che conferma quanto detto fin ora, ad Alberto si spezza una corda al basso; I musicisti sanno che per far sì che questo accada si deve colpire molto violentemente le corde, essendo la nota "Re" immaginate voi... Il momento più entusiasmante della serata avviene con l'omaggio ai Beatles con "I'm so tired" cantata da Alberto. Uno splendido rifacimento, che conferma la sua passione nei confronti del "White album", definito sempre il suo disco preferito. A seguire un altra splendida cover di "Lynda", con sul palco anche i Love in Elevator.
L'apice del delirio lo si ha con "Husbands" un pezzo sperimentale con picchi di pazzia elevatissimi, Albero, Marco, e anche Anna, strillano si gettano a terra, intrecciandosi ai jeck degli strumenti. Caos allo stato puro. Si torna alla quiete con "Wondermash" eseguita da Marco e Liviano, gli unici rimasti sul palco, forse è questo l'unico pozze soffice, dove Marco sfoggia le sue dolci doti canore oniriche.
Risalgono tutti e quattro sul palco per eseguire gli ultimi due pezzi "No mind" e la fantastica - Speedy Gonzalez - del indie-rock nostrano targato Sub Pop: "I Do Dream You".
Un piccolo appunto va anche al fonico della serata, Francesco Donadello (batterista dei Giardini di Mirò), un'altra sorprendente collaborazione. Ed è proprio dalle sue mani che parte una registrazione di un pezzo che fa: "Chaki Chakiii" di sicuro una produzione fatta da Jennifer Gentle e Verdena in studio, che decreta la fine del concerto, ma che fa riflettere i più attenti a non sottovalutare questo genere collaborazione, che non finisce sul palco.
Il pubblico ha risposto bene, ora ci si aspetta qualcosa in studio e un tour con più tappe.
P.s.
Questo live Report è stata scritto circa un mese fa per Ondalternativa.it ma per questioni poco note al sottoscritto non è stato poi pubblicato.
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