martedì 18 gennaio 2011

WOW - VERDENA Recensione album

wow verdena cover doppio albumSeguo questa band da molti anni forse troppi e ci sono particolarmente legato perché sono cresciuto con loro, soprattutto musicalmente. Li ho spiati per bene, a volte anche in modo maniacale attraverso interviste su giornali, tv e web. Grazie a loro ho conosciuto molte band a cui si sono ispirati, così i loro gusti sono diventati i miei gusti. Oggi forse il cinquanta percento delle cose che ascolto e che amo provengono dal loro mondo ed io sono molto contento di questo. I Verdena sono la band Italiana che stimo di più perché trovo in loro un approccio creativo che pochi hanno, cioè quel rinchiudersi per anni a comporre musica, a sperimentare e sviscerare nel passato della musica rock e non solo, esplorando sonorità vintage e rendendole attuali rinnovando album dopo album il proprio stile. Con "Requiem" si erano superati e ci avevano dato modo di capire che non si aveva più a che fare con tre ragazzini pilotati dal mainstream con video su Mtv, copertine su gionali e così via. C'era qualcos'altro di più profondo e con questo nuovo doppio album dal nome "WOW" lo si percepisce ancora di più. Dopo tutti questi anni di fedeltà ho avuto il privilegio di ricevere anticipatamente dalla Universal questo nuovo disco. Ho potuto ascoltarlo in anteprima in modo attento, tenendo ben presente ogni cosa che in questi anni di assenza è successo attorno a quest'importante band.
Per capire meglio l'evoluzione di questo album è bene ascoltare il disco in vinile "Betoschi" del progetto parallelo 8370$CH1 che hanno messo su due anni fa insieme ad amici con cui ogni tanto si concedono lunghe jam nell'Henhouse studio di loro proprietà ad Albino. È importante perché "Betoschi" è stato concepito in parallelo alle registrazioni di "WOW", anzi è meglio dire che "Betoschi" è stata una prova sia in studio che nei live di quello che poi sarebbero stati i Verdena.
In questo album ricco di ben 27 canzoni i Verdena hanno un assetto più ampio, nel senso che non troviamo più il collaudato power trio chitarra, basso e batteria, ora troviamo fissi anche piano, percussioni e effettistica varia con sintetizzatori, ma l'elemento in più sono le voci. La cosa di cui ci si accorge subito è la solarità rispetto ai precedenti lavori, lo si nota anche dalla scelta del titolo che si avvicina molto a "Smile" dei Beach Boy, ma oltre essere un palindromo "wow" è stato anche "il primo messaggio arrivato dall'universo sotto forma di onde radio" dice Luca Ferrari in un intervista. Se "Requiem" in un certo senso doveva incarnare concettualmente la fine di un periodo, "WOW" rappresenta un nuovo inizio in grande stile. Nell'intro della prima traccia "Scegli Me" si sente un "Forse" che subito ci spiazza, come d'altronde era stato l'inzio "col botto" di Requiem. Alberto non è alla chitarra ma seduto su di uno sgabello a suonare il piano, come John Lennon e Paul McCartney dopo i primi album dei Beatles. I Verdena non hanno mai fatto mistero di aver consumato negli anni il "White Album" dei Beatles e di citazioni ne troveremo anche in questo lavoro. "Loniterp" ha un nome che è stato scelto perché potrebbe esser stato scritto dagli Interpol, forse l'unico brano che ci riporta alla mente i primissimi Verdena, ma nel finale ci spiazzano come non mai con dei cori dove cantano "sarà che la mia mente galoppa". Mentre in "Per Sbaglio" ha un ritmo ed un cantato molto vicini ad alcune atmosfere tipiche del Syd Barret meno allucinato. "Mi Coltivo" tranquillizza l'ascoltatore che magari stava già pensando di aver perso definitivamente il gruppo per uno stile più moderato incline al pop, invece lo Stoner c'è ancora ed è arricchito di ritmiche elettroniche. Recensendo tutte le tracce ne verrebbe fuori un'articolo chilometrico, ma per rendere l'idea di ciò che è "WOW" si può dire che ha un suond come un unione tra Pink Floyd, Beatles, Melvins ed udite udite Lucio Battisti. Alberto Ferrari ha confessato alcuni mesi fa ai giornali di aver ascoltato negli ultimi tre anni "Anima Latina" disco del 1974 di Lucio Battisti, e questo si sente tantissimo. "Sorriso in Spiaggia" Parte 1 e 2 è una delle più belle e particolari del disco, con un chiaro riferimento a "Smile On The Beach" dei Beach Boys, invece "Rossella Roll Over" ha un intro molto simile a "Obladì Obladà" dei Beatles. "Attonito" ha un riff alla Black Sabbath, ma poi si allarga verso lo Sludge Metal. "12,5 mg" è un pezzo strumentale composto solo da Luca, che oltre essere un mostro come al solito dietro la batteria si è cimentato come nei precedenti lavori anche a comporre brani al synth, come ad esempio "Regressioni all'Infanzia" traccia che non è stata inserita nell'album ma che era presente sul loro sito, con una pagina apposita. Come ho già detto le particolarità dell'album sono il maggior utilizzo delle tastiere e delle voci dove riecheggiano Mgmt e l'effettistica vocale dei Mars Volta. Ascoltare tutto l'album per intero all'inzio sarà difficile, probabilmente a molti stancherà anche, ma dopo averci preso confidenza diverrà subito un bellissimo passatempo. Un disco destinato a diventare una pietra miliare del rock made in Italy, che li allontana definitivamente dagli esordi, mostra il talento da veri musicisti quali essi sono sempre stati e li consacra a diventare finalmente una delle band più importanti italiane, no in questo caso è meglio dire europee.

RECENSIONE PUBBLICATA DA ME ANCHE SU: http://www.debaser.it/recensionidb/ID_33520/Verdena_WOW.htm

4 commenti:

Anonimo ha detto...

è stata assolutamente la stessa impressione che ho provato anche io martedì dopo averlo ascoltato subito per tre volte di fila...penso che hanno totalmente cambiato stile e "requiem" è stato un pò l'anello di passaggio.Il loro "nuovo" stile si avvicina molto a un genere noise,rock/noise,e penso che "wow" caccierà quella granparte di persone che li seguivano,e che speravano in un nuovo album piu stile "il suicidio dei samurai",tuttavia nuova gente sarà attratta da questo stile,tra cui penso proprio anche io C: ciao!

Johnamoroso ha detto...

Verissimo, io personlamente non mi aspettavo un disco così, pensavo andassero ancora più a fondo, nel senso che proseguissero l'evoluzione di Requiem e Betoschi. WOW è un album dove hanno voluto buttare tutto quello che sono stati, basta guardare anche il didentro dell'Artwork, ci sono foto che ritraggono loro in tutti questi anni. Poi per me WOW rappresenta il "Suono" non la canzone. La fissazione che hanno per la ricerca di un suono sia vecchio che nuovo. WOW è sia uno spartiaque che un nuovo inizio e da come ho visto ieri alla fnac e vedendo anche i dati, cioè che è subito in vetta sia su iTunes come acquisti che anche su cd, beh misà tanto che stiamo parlando di un disco che già sta facendo la storia e tutto questo lo dico il giorno dopo l'uscita ufficiale.

Anonimo ha detto...

per l'appunto vivo a firenze e milano non è proprio dietro l'angolo sennò ci sarei venuto molto volentieri anche io...
una delle caratteristiche principali penso sia il fatto che piu lo si ascolta piu hai voglia di riascoltarlo e condivido in pieno il pensiero di considerarlo il "suono" in quanto prendere ogni signola canzone dell'album nella sua individualità rende poco e niente,le parole a fatica le capisci così come il significato,ti devi lasciare trasportare e basta!hanno ricercato tnt in questi anni il loro genere,chissà se lo avranno trovato! C:

Johnamoroso ha detto...

Secondo me è solo l'inizo. In Luna Ep era iniziato il piccolo cambiamento con il brano "Passi da Gigante", fino ad arrivare qui. Secondo me se ci sarà un secondo "Betoschi" ed il prossimo disco dei Verdena sarà un disco pazzesco. Una cosa di cui sono convinto quasi al 100% è che faranno un disco con i Jennifer Gentle e non oso immaginare cosa diavolo possa uscirne fuori.